Bel titolo. Mi lascia mille domande. Parliamo del passato? Cosa accade oggi?
Grazie per i complimenti. In realtà il titolo non è riferito a qualcosa in particolare del passato. Certo posso dire che trasmette bene il nostro modo di fare musica e su cosa è incentrato il progetto "FermoImmagine": spesso sono i ricordi ad essere il fulcro delle canzoni che scrivo e che suoniamo. Anche il nostro nome trasmette questo concetto: il volersi focalizzare su alcuni aspetti della vita, piccoli o grandi che siano. Ma non è solo questo: "Io volai" è l'anagramma di "Io Viola", la mia primogenita che purtroppo ci ha lasciato prima di poter nascere, questo disco è dedicato a lei ed a sua sorella, la secondogenita. Anche la copertina del disco (tratta da un quadro di mia moglie) si sposa perfettamente con il titolo: due colibrì in volo in cerca di cibo, che potrebbero trasmettere l'idea della ricerca di qualcosa di importante, di se stessi...
Una canzone di Faber / De Gregori dice: perché non riesci più a volare? La connetto fortemente alle riflessioni di questo titolo e in parte anche del disco… cosa ne pensate?
Il volare lo vedo come un riuscire ancora a sognare nonostante le difficoltà che possono presentarsi durante la vita. Volare vuol dire essere sempre e comunque se stessi, liberarsi da qualcosa che ti opprime e ti blocca. Volare può voler dire vedere le cose per come sono davvero, avere la giusta distanza per capire e comprendere meglio. Insomma, il "volare" può contenere davvero tantissimi concetti.
Grazie per i complimenti. In realtà il titolo non è riferito a qualcosa in particolare del passato. Certo posso dire che trasmette bene il nostro modo di fare musica e su cosa è incentrato il progetto "FermoImmagine": spesso sono i ricordi ad essere il fulcro delle canzoni che scrivo e che suoniamo. Anche il nostro nome trasmette questo concetto: il volersi focalizzare su alcuni aspetti della vita, piccoli o grandi che siano. Ma non è solo questo: "Io volai" è l'anagramma di "Io Viola", la mia primogenita che purtroppo ci ha lasciato prima di poter nascere, questo disco è dedicato a lei ed a sua sorella, la secondogenita. Anche la copertina del disco (tratta da un quadro di mia moglie) si sposa perfettamente con il titolo: due colibrì in volo in cerca di cibo, che potrebbero trasmettere l'idea della ricerca di qualcosa di importante, di se stessi...
Una canzone di Faber / De Gregori dice: perché non riesci più a volare? La connetto fortemente alle riflessioni di questo titolo e in parte anche del disco… cosa ne pensate?
Il volare lo vedo come un riuscire ancora a sognare nonostante le difficoltà che possono presentarsi durante la vita. Volare vuol dire essere sempre e comunque se stessi, liberarsi da qualcosa che ti opprime e ti blocca. Volare può voler dire vedere le cose per come sono davvero, avere la giusta distanza per capire e comprendere meglio. Insomma, il "volare" può contenere davvero tantissimi concetti.
Locasciulli scrive di un tappeto volante come modo di planare sulla sua vita e vederla dall’alto. La visione del tutto, dall’alto è quella che ci salva secondo voi?
In parte ho già risposto nella domanda precedente. La visione dall'alto e da lontano della vita permette di vedere le cose in maniera più distaccata e quindi più obiettiva. Permette di avere una visione più veritiera di imprevisti che possono stravolgere il normale tram tram di tutti i giorni. Ci permette di dare il giusto peso a tutto.
Suoni moderni, derive digitali… un Battiato alla porta… dove volevate andare e dove siete giunti? Combaciano questi luoghi?
Mi fa piacere che citi Battiato, è sicuramente uno dei nostri punti di riferimento più importanti dal punto di vista musicale. Non so dove stiamo andando e dove vogliamo andare. Semplicemente cerchiamo di essere sempre noi stessi e suoniamo quello che ci piace, nella maniera che preferiamo. Non abbiamo mai cercato il consenso. La musica è qualcosa che fa bene soprattutto al nostro spirito, è terapeutica. Ci serve per capire noi stessi, prima di tutto.
Ogni disco è un piccolo passo in avanti, una crescita ulteriore, un miglioramento sia dal punto di vista musicale che personale.
Bella copertina… le farfalle… ma anche la metamorfosi e la magia...
Grazie per i complimenti che fai alla copertina. Come ho già detto prima in realtà non sono farfalle ma due colibrì alla ricerca di cibo, che volano da un fiore all'altro. Questa immagine tratta da un quadro di mia moglie è legata a fatti molto personali realmente accaduti, e lo stesso si può dire anche per le canzoni del disco. Più che di magia e metamorfosi parlerei di autenticità, dolore e profondità. Non credo che il nostro sia un disco di facile ascolto e questo aspetto lo ritengo una cosa estremamente positiva: è da ascoltare bene, con calma e molta attenzione, i testi hanno la loro importanza. Forse un disco fuori moda, non certo leggero... e forse è proprio questo che lo rende in qualche modo speciale ed autentico. Un lavoro che sicuramente lascia il segno...
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