Sono nate le canzoni una dopo l’altra, in un periodo di trasformazione e passaggio dalla cittá alla vita fuori dalla cittá. Quindi il concept è nato durante la produzione dei brani e si è chiarito strada facendo.
Perché ci sono segnali forti di disagio umano e ambientale, e molti scienziati ci spiegano le cause della crisi climatica e la “plant blindness”, ovvero la cecitá verso le piante, perché non le vediamo, non ci accorgiamo piú della loro importanza. Noi sentiamo che riempirci la vita di oggetti non è quello di cui abbiamo bisogno per stare bene, ci stiamo destrutturando e liberando dal superfluo per riempirci di clorofilla, risate, carezze.
Si sono ricamate su riff di chitarra evocativi, camminate nei boschi, ricerche interiori e bisogno di senso, un senso diverso dal diventare famosi o accumulare sempre piú soldi, un’idea di felicitá che per noi è un’illusione fugace. I suoni che abbiamo scelto per noi rappresentano la nostra vita, cosí come i ritmi e le strutture dei brani.
Qual è il
messaggio che sperate di trasmettere attraverso "Ginkgo Biloba"?
L’amore per la vita e il piacere di stare con se stessi, cosí come si é, senza sentirsi il centro dell’universo
Avete
in programma un tour per promuovere il nuovo album?
Sembra che la musica dal vivo sia in difficoltá, soprattutto per i gruppi non conosciuti al grande pubblico, è l’effetto di politiche, scelte mediatiche, social network, un clima culturale di cui si potrebbero fare lunghi discorsi. Noi riusciamo a fare concerti saltuari e ci va bene cosí, vedremo come si evolve la situazione.
L’amore per la vita e il piacere di stare con se stessi, cosí come si é, senza sentirsi il centro dell’universo
Sembra che la musica dal vivo sia in difficoltá, soprattutto per i gruppi non conosciuti al grande pubblico, è l’effetto di politiche, scelte mediatiche, social network, un clima culturale di cui si potrebbero fare lunghi discorsi. Noi riusciamo a fare concerti saltuari e ci va bene cosí, vedremo come si evolve la situazione.