Con il nuovo singolo Lacrime, Jade apre un capitolo intenso e introspettivo del suo percorso artistico. La cantautrice, capace di fondere sonorità moderne con un'emotività autentica, torna con un brano che esplora il delicato equilibrio tra sofferenza e rinascita. Attraverso una melodia avvolgente e un testo sincero, Lacrime racconta la consapevolezza di un amore che si spegne e la difficoltà di lasciarlo andare. In questa intervista, Jade ci porta nel cuore della sua musica, parlando della genesi del brano, delle sue influenze e dei sogni che ancora la spingono a scrivere e a cantare.
Come stai vivendo l’uscita del singolo?
L'uscita del singolo è un'emozione pazzesca! È come vedere un pezzo di te stesso prendere vita e condividerlo con il pubblico.
Lacrime è una canzone che mi sta molto a cuore, perché rappresenta una fase di crescita personale e artistica. Sono entusiasta di sentire come il mio pubblico reagisce, e allo stesso tempo un po' nervosa, come ogni volta che lancio qualcosa di così personale.
Raccontaci la genesi del nuovo brano: dal sound alla tematica.
La genesi di Lacrime è nata da un periodo di riflessione sulla fine di una relazione. Mi sono concentrata su un sound che fosse emotivamente coinvolgente, con un mix di sonorità intime e potenti.
Volevo che la musica rispecchiasse il contrasto tra la sofferenza e la liberazione che arriva quando si prende la decisione di chiudere un capitolo della propria vita. A livello tematico, il brano esplora la consapevolezza di non amare più qualcuno e la difficoltà di affrontare la fine di una storia che sembrava perfetta.
Come ti sei avvicinata allo stile musicale a cui siamo abituati a sentirti? Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Mi sono avvicinata a questo stile musicale in modo naturale, evolvendo nel tempo. Ho sempre amato la musica che mi permette di esprimere emozioni forti e vere, e quindi mi sono orientata verso un sound che unisse ballate intense e ritmi più moderni. Gli artisti che mi hanno maggiormente influenzato sono Beyoncé, Adele e Sia, che sono maestre nel raccontare storie vere attraverso la musica. La loro capacità di combinare forza e vulnerabilità mi ha ispirata tanto nel mio percorso.
Quali le maggiori difficoltà che hai affrontato negli anni per emergere nell'ambito musicale?
Le difficoltà sono state molte. Lavorare nel mondo della musica richiede tanta pazienza, perseveranza e soprattutto il coraggio di non mollare, anche quando le cose sembrano non andare come speravi. Ho dovuto affrontare il fatto che all'inizio la visibilità è limitata e non sempre c'è un riconoscimento immediato, ma credo che ogni passo che faccio, ogni piccola conquista, mi spinga a continuare. L'essenziale è restare fedeli a se stessi e alla propria arte.
Il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è di partecipare a Sanremo. Ho sempre visto quella manifestazione come un'opportunità incredibile per far conoscere la propria musica a un pubblico vastissimo, e sarebbe un onore poter portare la mia canzone su quel palco.
Quali sono i prossimi obiettivi?
I prossimi obiettivi sono tanti e stimolanti. Voglio continuare a crescere come artista, esplorando nuovi suoni e nuovi generi musicali, soprattutto concentrandomi su un mix di sonorità afro per il 2025.