Il cantautore Giovanni Santese si racconta

redazione

“Dobbiamo fare bellezza”
è il nuovo singolo di Giovanni 
Santese, un discorso commosso e sincero, da padre a figlio. La canzone nasce il primo giorno di scuola del bambino, quando il cantautore prende consapevolezza improvvisa del fatto che il figlio si dovrà avventurare da solo nel mondo, perciò l’unico consiglio che si sente di dargli e di volare sempre in alto, anche e soprattutto le volte che il mondo lo inviterà a tenersi basso.
 
Abbiamo intervistato il cantautore per saperne di più sul nuovo singolo.
 
Da dove nasce la passione per la musica?
Non c’è un’origine precisa: ho sempre avuto questa attrazione per la chitarra e questo quasi innato bisogno di scrivere. Fondere le due cose è stata la cosa più naturale del mondo per me a un certo punto.
 
La musica nella tua vita cosa rappresenta?
Tantissime cose: il modo in cui capisco ed elaboro quello che mi succede, un punto di vista diverso sulla realtà, l’occasione per fare esperienze uniche e spesso imprevedibili, così come quella per conoscere tantissime persone, tutte accomunate da questa attrazione per la bellezza e l’arte in genere.
 
Parliamo del tuo nuovo singolo “Dobbiamo fare bellezza”. Ci puoi raccontare la genesi del brano?
Il brano nasce il primo giorno di scuola di mio figlio, ormai due anni fa. Nel guardarlo allontanarsi da solo nel corridoio della scuola, ho preso consapevolezza del fatto che non avrei potuto continuare a proteggerlo come avevo fatto fino a quel momento, e che anzi perché crescesse autonomamente ed in modo sano, avrebbe dovuto affrontare le cose della vita, compresi dolori e delusioni, contando solo sulle proprie forze. Quello che ho voluto fare è stato però buttare giù un appunto, che valesse per me e per lui, su quello che non dobbiamo mai dimenticarci di fare: cercare sempre la bellezza, al di sopra delle sconfitte, le illusioni, la noia e le persone che tenteranno di trascinarci giù.
 
Quali soddisfazioni ti sta dando il brano?
Ho scoperto con piacere che ha un’immediatezza diversa da altre canzoni, in tanti mi hanno scritto per commentare la delicatezza e la profondità del brano, per dirmi che li aveva colpiti, molto più di altre volte.
 
Cosa è per te la “bellezza”?
La bellezza è nel nostro sguardo verso il mondo, può essere ovunque, l’importante è volerla vedere.
 
Il tuo prossimo lavoro?
Per il momento sto pensando al live di questo disco. Anche se non nascondo che ho già tante canzoni scritte e che se volessi andare in studio domani potrei farlo. Ma sicuramente voglio andare con calma: dall’esperienza con Taketo Gohara come produttore artistico ho imparato a selezionare attentamente le canzoni, a scrivere tantissimo per poi fare una cernita accurata del meglio del meglio.
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