In occasione dell’uscita del secondo lavoro discografico intitolato “Démodé”, abbiamo intervistato il cantautore modenese Ognibene.
Ciao a voi! L’uscita di questo nuovo EP la sto vivendo con serenità e sono molto felice di ricevere ottimi feedback.
In questo disco, oltre che le basi del cantautorato da cui non posso che attingere, ci sono tanti richiami al rock puro. Erano anni che volevo tirare fuori anche la mia parte più energica e finalmente ho trovato il modo!
Il concept che sta dietro alle canzoni è raccontare la mia vita quotidiana, quella in cui tutti possono rispecchiarsi, niente lustrini e spettacoli pirotecnici ma solo grandi fatiche e umore altalenante.
Questa volta è stato un vero spasso! Ho scritto i brani per vera necessità, usciti quasi tutti molto di getto, e mi sono dilettato anche a produrre e suonare quasi tutto quello che sentite. Questo mi ha permesso di dare sfogo artistico a tutte quelle emozioni che mi porto dentro senza mai guardare alle tendenze o alla forma.
Tra le curiosità interessanti ci può essere quando ho chiesto a Simone Pozzati di buttare giù un'idea su un pezzo che doveva intitolarsi CHE VITA DI MERDA solo perchè l'avevo appena urlato, credo che mi avesse preso per pazzo. Oppure dell’aiuto che ho chiesto a Ricky Ferranti, amico ed incredibile chitarrista, per TERRA MADRE. Ho passato due giorni in studio per provare a registrare la chitarra con lo slide capendo di non esserne proprio in grado!
Vorrei riuscire a realizzare progetti e concerti, anche di grandi dimensioni, così che mio figlio possa crescere vedendomi suonare nella speranza di trasmettergli questa passione. Ed un domani vorrei che il progetto possa passare da OGNIBENE ad OGNIBENE jr.
Per ora voglio concentrarmi per fare al meglio la promozione per poi tornare sul palco e divertirmi davvero!