Soulfixer presenta “Complicated”. Intervista

redazione

“Complicated” è un brano che usa le frequenze come tela per raccontare gli orrori subiti dal narcisismo e dalla psicopatia
. Il testo nasce dalle rivelazioni di un sopravvissuto a cui piace fare musica, con la speranza di infondere un minimo di coscienza in questa ormai semicadente società. Una canzone per denunciare le manipolazioni che siamo tutti i giorni costretti ad accettare e le violenze che passano inosservate a causa di plagi subiti, destinate ad affliggere la società ed a ripresentarsi in forza maggiore se non fermate. Un pezzo per guarire da traumi paragonabili a quelli di chi ha affrontato una guerra.
 
Come stai vivendo l’uscita del singolo?
Ciao top stage, con grande consapevolezza, cerco di non sbilanciarmi troppo, un grande obiettivo. In più le persone mi salutano sorridendo e sono diventate molto più gentili, li adoro.
 
Raccontaci la genesi del nuovo brano: dal sound alla tematica.
Tutti i miei brani partono dalla musica. Parto sempre da un’improvvisazione che racchiude un po' il mio stato d’animo e da li sviluppo tutta la canzone, come? Dopo questo primo processo svolto interiormente da questo momento in poi prendo come riferimento le tracce audio (dove sono incisi questi stati d’animo) e aggiungo man mano più dettagli. Le tematiche allo stesso modo, mi guardo dentro, penso, scrivo, adatto alla musica. Il sound? Uguale mi guardo dentro, penso, lo scrivo, e lo perfeziono. Il bello di tutto questo processo è che è costante, continuo.
 
Come ti sei avvicinato allo stile musicale a cui siamo abituati a sentirti? Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Mi sono avvicinato a tutto ciò grazie alla tecnica del tarlo del legno. Vi spiego, io sono un tarlo della musica (guai a vedere un tarlo sulle mie chitarre). Nel senso che se trascurate i tarli del legno alla fine mangeranno tutto il vostro comodino. Bene, questo è quello che succede a trascurare soulfixer nella sua cameretta, un’abbuffata di dischi ed ho creato Soulfixer.
Per quanto riguarda i miei legnetti ci sono i Genesis, Pink Floyd, Black Sabbath, Alice in Chains, Soundgarden, Punkreas, Shakey Graves, Nick Drake, Meshuggah, Slipknot, The Contortionist, The Black Stone, The Florist, Alt-j, etc etc
 
Quali le maggiori difficoltà che hai affrontato negli anni per emergere nell'ambito musicale?
Lottare contro mia madre e la sua famiglia. perché era mio padre quello ad avere il sogno americano fondamentalmente. E questo sogno l’ho intrapreso anche io prestissimo, e la cosa bella e che i nostri sogni viaggiavano fianco a fianco, uno a completare il sogno dell’altro.
Potete immaginare cosa ho passato quando a 16 anni mio padre è venuto a mancare.  
 
Il tuo sogno nel cassetto?
Esibirmi ai migliori festival musicali del mondo.
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