Simon Cole: l’esordio si intitola “Panico”

Cantautore e rapper alessandrino, Simon Cole semina bene gli ultimi anni, anni di America, anni di viaggi e contaminazione, ma anche tantissimo silenzio e riflessioni immersivi che ritroviamo dentro la cadenza di queste nuove canzoni racchiuse in “Panico”, disco d’esordio che significa tanto. Dall’ansia agli stati di panico, Simon Cole determina un flow immersivo, intenso, una cadenza che per quanto figlia di un ritmo strutturato, porta con se anche tantissimo silenzio e contemplazione. C’è tanto da scavare anche dietro soluzioni apparentemente più main stream. In rete anche un docufilm che racchiude ogni cosa…

 
Un esordio che esorcizza un “male oscuro”, lo chiamerebbe Giueseppe Berto. Per te questo disco davvero, pensando a certe patologie, cosa rappresenta?
Questo disco è stato per me una grande liberazione. Mi ha permesso di togliermi un peso enorme e buttare fuori mesi e mesi di sofferenza. Allo stesso tempo mi ha dato anche la possibilità di aiutare chi come me ha vissuto le stesse cose e questo mi rende molto felice.
 
Ci incuriosisce la forma: pacata, accademica per molte soluzioni, un downtempo che spesso significa anche suono urbano cantilenante… insomma la vita lenta. Come risponde tutto questo all’argomento che invece mi richiama alla mente stati convulsi e concitati?
La mia vita dopo l'arrivo del "panico" è cambiata e inizialmente è stato un nascondersi da qualsiasi situazione di agitazione e quindi rifugiarsi nella calma, a volte anche indotta artificialmente.

 

La vita dentro questo Ep… solo vita vissuta o anche vita immaginata? 

Questo EP parla di me, tutto ciò che racconto sono io. 

In rete troviamo tanti contributi video. Dai visual ad un trailer di forte impatto… ma anche un breve making of. Interessante come scelta… risponde al bisogno di spiegare meglio ogni cosa? 

I contenuti aggiuntivi che hanno accompagnato la release di PANICO servono per dare all'ascoltatore la possibilità di entrare di più nel mio mondo e comprendere meglio come mi sono sentito e cosa ho affrontato. 

Parliamo delle foto e delle grafiche: so che c’è una storia importante dentro questi toni scuri… 

Ho scelto di caratterizzare questo progetto con una tonalità monocromatica perché è stato il modo in cui ho visto il mondo dopo l'arrivo del panico nella mia vita.