“Behind the Highest Peak” è il secondo lavoro discografico dei Theunskin, un concept composto da 9 brani e una bonus track, che raccontano le vicende del protagonista, durante un viaggio emotivo attraverso l’amore, la dipendenza, la perdita in un turbinio di saliscendi che lo porteranno alla definitiva rinascita.
La nostra
intervista alla band
Le influenze sono molteplici e profondamente diverse tra loro: volendo riassumere con 3 band seminali nel loro genere direi: Cure, U2, Tool.
Il filo conduttore dell’album è il viaggio introspettivo del protagonista salire sulla vetta più alta, per poi precipitare nel baratro e risalire ancora. Tra l’altro il titolo è una frase contenuta in un brano: Heartfull of You.
Come molti altri album usciti in questo periodo, la gestazione di “Behind the Highest Peak” è stata influenzata e rallentata dalla pandemia che ci ha costretti tutti a casa. Se da una parte ci ha limitato nella composizione in studio, dall’altro ci ha dato la possibilità di proporre un album più maturo, più ponderato.
Come gestite le dinamiche della band? Tra di voi ci sono momenti di tensione oppure andate sempre d’accordo?
Siamo in 5, con 5 personalità forti, la tensione è il motore compositivo che ci spinge. La cosa bella è che finite le prove, riposti gli strumenti, la tensione svanisce sempre.
Poter proporre la nostra musica in contesti esaltanti magari anche all’estero, visto che cantiamo in inglese.