Intervista allo scrittore Alessandro Pugi

redazione

Diventare padri significa diventare uomini, prendersi la dolce responsabilità per la crescita di un figlio. Matteo Celi ne è consapevole, ma mai avrebbe immaginato che il destino cambiasse così drasticamente la sua vita. Sara, la giovane moglie, muore mettendo alla luce il piccolo Lorenzo. Una notizia drammatica che associa la morte alla vita, la gioia al dolore. Quella notizia così cruda e reale lo porterà, per un istante, a odiare quel piccolo fagotto biondo, che si muove teneramente nella culla. Si dice che il tempo cura le ferite; non esiste proverbio più sbagliato. E questo Matteo lo sa. Per dieci lunghi anni segue, tra alti e bassi, i progressi del piccolo Lorenzo, districandosi tra le difficoltà della gestione di un pub in crisi, l'amicizia di Andrea e di Jack, il cucciolo di cane che Matteo ha salvato da morte certa la stessa sera della nascita di Lorenzo. Matteo si chiede spesso se può esistere un nesso tra la morte di Sara e il ritrovamento di Jack, un animale straordinario che si prende cura, per quanto possibile, della crescita di Lorenzo. Ogni giorno si occupa di svegliare Lorenzo, lo accompagna a scuola; s
embra che la loro sintonia provenga dal profondo dell'anima, da quel posto ai più sconosciuto.
Ma il fantasma di Sara è sempre vivido nella memoria di Matteo e quando tutto appare incanalato verso la felicità, ecco che il destino torna prepotente a mischiare le carte nella sua vita.  E lo fa concedendogli gioia e dolore. Gioia, per la conoscenza di Eleanore, stupenda e famosa attrice americana in visita a Bologna; dolore, per l'incidente occorso a Lorenzo, una banalità che lo costringerà in coma per lungo tempo. Emerge prepotente la simbiosi esistenziale che accomuna Matteo e Jack.  I due, ognuno a modo proprio, esprimono quel dolore cieco che ha invaso la loro anima…
 
"Le parole del cuore" è il nuovo romanzo di Alessandro Pugi, che ringraziamo per aver accettato di scambiare con noi due chiacchiere.
 
Qual è stato il momento in cui si è accorto di aver sviluppato la passione per la scrittura?
Forse fin da piccolo ne ho sempre sentito la necessità ma non avendo gli strumenti adatti sembrava un desiderio difficile da realizzare. Poi, screscendo, dopo il diploma, la vita mi ha messo davanti a scelte difficili e così nei ritagli di tempo è tornata a farsi sentire la necessità di mettere su carta idee, pensieri, storie. Da quel momento in poi, parliamo del 2009, non mi sono più fermato.
 
Quale scrittore o libro ha influenzato il suo lavoro di autore?
Nessuno in particolare. Leggo molto e generi diversi, dal thriller al romantico per finire al giallo.
 
Quale tecnica usa per scrivere? Prepara uno schema iniziale, prende appunti, oppure scrive d’istinto?
Vado d’istinto. Mi lancio in pagine e pagine di pensieri e personaggi, poi rileggo e inizio a dare un senso alla storia schematizzando date e luoghi.
 
È mai capitato anche a lei di avere il blocco dello scrittore?
Mai. Ho sempre una vena molto istrionica che ricerca attenzione e approvazione, cose che gli concedo volentieri. Quando scrivo sono dominato dall’intuizione, dall’incapacità di mettere un freno alle parole.
 
Com’è nato “Le parole del cuore”? Era un romanzo a cui pensava da molto o è nato per caso?
Il romanzo vede la sua prima stesura definitiva nel 2018 e ad ispirarlo è stato un giovane di Porto Azzurro che a 14 anni ha scoperto il dolore della leucemia, una malattia che tre anni dopo se l’è portato via. Si chiamava Daniele Cecchini. Non conoscevo la sua storia fino a quando un giorno ho deciso di entrare nel cimitero che lo accoglieva e mi sono piegato per pregare davanti a quella che non era una tomba, ma un reliquiario. Lì, nel silenzio statico del tempo, ho provato a immaginare il dolore per la perdita di un figlio, la mancanza dell’essenza, e ho sentito il bisogno di scrivere. Così è nato “Le parole del cuore”, in memoria di questo ragazzo e spero che questo romanzo possa renderlo immortale attraverso il ricordo.
 
Nuovi progetti per il futuro?
A bizzeffe. Ho pronti 8 romanzi di vario genere e altri 4, già pubblicati e dei quali ho ripreso i diritti, pronti per essere revisionati e ripubblicati. Ho scritto anche un paio di sceneggiature che ho nel cassetto, delle quali ovviamente avrei bisogno di un occhio sapiente che possa indicarmene la validità, testi di canzoni e poesie. Insomma, non mi annoio.
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