Abbiamo
intervistato il cantautore per saperne di più sul nuovo singolo! Buona lettura
Come stai
vivendo l’uscita del singolo?
Con una grande emozione. Scrissi questa canzone diversi anni fa e l’ho sempre tenuta nel cassetto per l’imbarazzo di dimostrarmi troppo romantico. Finché non è accaduto che la suonassi a una serata un po’ di tempo fa e l’effetto che ne ha sortito mi ha convinto che meritasse di essere condivisa. All’invio ho avuto dei primi feedback sorpresi di sentirmi soltanto pianoforte e voce. Ma io sono convinto che se qualcuno ha qualcosa d’importante da dire, non servono molti fronzoli per esprimerla. Basta l’essenziale: un pianoforte, una voce emozionate e una valanga di emozione.
Raccontaci
la genesi del nuovo brano: dal sound alla tematica.
Questa canzone comparve spontaneamente durante un corso di recitazione che ho seguito dopo il liceo. Fra un’improvvisazione e l’altra, fra un cambio di sala e d’abito ho trovato in un corridoio un pianoforte e questa canzone mi è scivolata dalle dita. Volevo celebrare quelle giuste di emozioni che mi gorgogliavano dentro in quel periodo, volevo dedicare questa sensazione a una persona, quindi come un sequenza d’immagini date ad olio, ho scritto questa canzone semplice per condividere questa emozione.
Come ti sei
avvicinato allo stile musicale a cui siamo abituati a sentirti? Quali sono i
tuoi artisti di riferimento?
Il mio stile musicale vuole essere quanto più simile a un cantautorato italiano di stampo classico con spume di contemporaneità. Sono cresciuto con il rock classico dei Doors, dei Bon Jovi di Bob Dylan, sono stato ispirato dal romanticismo di Battisti, De Gregori e Dalla, mi piacciono i musical, specialmente quelli di Andrew Lloyd Webber. E quindi ho sempre avuto la sensazione di vivere in una vita che fosse come un musical.
Quali le
maggiori difficoltà che hai affrontato negli anni per emergere nell'ambito
musicale?
La maggiore difficoltà è stata accettare la mia differenza. Da piccolo ho avito un coma che mi ha abbassato moltissimo la vista e mi ha fatto reagire acuendo l’udito. Ciò mi ha fatto sentire sempre sormontato dagli stati d’animo perché l’emozioni mi arrivavano intensificate. Una volta accettatomi il mio obiettivo non è mai stato quello di emergere ma, viceversa, quello di collaborare. Poi, sono sempre stato convinto che riuscire a fare crescere un fiore solo sia più efficace che pretendere di salvare il mondo dal problema climatico tutto in una volta.
Il tuo
sogno nel cassetto?
Ormai ho imparato a lasciare i cassetti aperti e a farli volare i miei sogni. Ogni tanto sono stato definito un disordinato, ma così sono ogni giorno felice.
Quali sono
i prossimi obiettivi?
Adesso sono iscritto alla Saint Louis, l’università della musica di Roma. Voglio imparare a fare qualunque cosa con la musica, anche a fare bene alle piante! Uscirà a breve un’altra mia canzone d’amore, appena avremo finito di disegnarne il video. Poi ho delle date live in arrivo a cui vi invito seguendomi sui social Facebook e Instagram come @vascobarbierimusic. Stay Tuned!
Con una grande emozione. Scrissi questa canzone diversi anni fa e l’ho sempre tenuta nel cassetto per l’imbarazzo di dimostrarmi troppo romantico. Finché non è accaduto che la suonassi a una serata un po’ di tempo fa e l’effetto che ne ha sortito mi ha convinto che meritasse di essere condivisa. All’invio ho avuto dei primi feedback sorpresi di sentirmi soltanto pianoforte e voce. Ma io sono convinto che se qualcuno ha qualcosa d’importante da dire, non servono molti fronzoli per esprimerla. Basta l’essenziale: un pianoforte, una voce emozionate e una valanga di emozione.
Questa canzone comparve spontaneamente durante un corso di recitazione che ho seguito dopo il liceo. Fra un’improvvisazione e l’altra, fra un cambio di sala e d’abito ho trovato in un corridoio un pianoforte e questa canzone mi è scivolata dalle dita. Volevo celebrare quelle giuste di emozioni che mi gorgogliavano dentro in quel periodo, volevo dedicare questa sensazione a una persona, quindi come un sequenza d’immagini date ad olio, ho scritto questa canzone semplice per condividere questa emozione.
Il mio stile musicale vuole essere quanto più simile a un cantautorato italiano di stampo classico con spume di contemporaneità. Sono cresciuto con il rock classico dei Doors, dei Bon Jovi di Bob Dylan, sono stato ispirato dal romanticismo di Battisti, De Gregori e Dalla, mi piacciono i musical, specialmente quelli di Andrew Lloyd Webber. E quindi ho sempre avuto la sensazione di vivere in una vita che fosse come un musical.
La maggiore difficoltà è stata accettare la mia differenza. Da piccolo ho avito un coma che mi ha abbassato moltissimo la vista e mi ha fatto reagire acuendo l’udito. Ciò mi ha fatto sentire sempre sormontato dagli stati d’animo perché l’emozioni mi arrivavano intensificate. Una volta accettatomi il mio obiettivo non è mai stato quello di emergere ma, viceversa, quello di collaborare. Poi, sono sempre stato convinto che riuscire a fare crescere un fiore solo sia più efficace che pretendere di salvare il mondo dal problema climatico tutto in una volta.
Ormai ho imparato a lasciare i cassetti aperti e a farli volare i miei sogni. Ogni tanto sono stato definito un disordinato, ma così sono ogni giorno felice.
Adesso sono iscritto alla Saint Louis, l’università della musica di Roma. Voglio imparare a fare qualunque cosa con la musica, anche a fare bene alle piante! Uscirà a breve un’altra mia canzone d’amore, appena avremo finito di disegnarne il video. Poi ho delle date live in arrivo a cui vi invito seguendomi sui social Facebook e Instagram come @vascobarbierimusic. Stay Tuned!