Virginia: la delicatezza internazionale, digitale, distopica

redazione
 

Virginia Cristofori della provincia di Modena, si firma semplicemente VIRGINIA. E questo Ep d’esordio porta un titolo importante: “Viaticum” che parla di conduzione, di trasmissione… una porta di accesso ma anche un corridoio, rigorosamente lungo e di pochi arredi. Il nuovo folk d’autore, il grande pop americano, il suono digitale che dipinge con pochissimo sfarzo a contorno. E questa voce sottile poi liquida con un suono sospeso che non a caso si concede anche un omaggio a SYML con la cover di “Where’s my love”. Ogni cosa non penso sia un caso… penso invece che nonostante un primo passo nel modo degli inediti, VIRGINIA abbia ben chiara una visione del tutto dentro cui mostrare se stessa.
 
Esordire oggi in un tempo strano… che significa per te?
Significa lavorare per trovare i propri interlocutori e fare in modo di poter essere scelti per ciò che si rappresenta. Strada impervia ma stimolante.
 
L’immagine di copertina è emblematica: è il passato che torna o tu che ritorno al passato?
Il mio legame con il passato non si è mai sciolto. Questi due mondi, passato e presente, sono in me sono compresenti. A volte del passato ho bisogno recuperare quella dimensione e spensieratezza e serenità tipica dell’infanzia ma, allo stesso tempo, il passato riaffiora evocando in me sensazioni e ricordi negativi fondamentali nei momenti di creatività musicale.



 Perché questo bisogno di connetterti col tempo e col passato? Esiste peraltro un preciso momento della vita a cui stai pensando?
Mi piace mettere in musica il cambiamento: sento che il passato, così come il tempo, sono stati fondamentali per arrivare ad esprimere, attraverso le canzoni, tutto quello che avrei voluto comunicare a semplici parole. Ci sono vari episodi della mia vita che riaffiorano e spesso si manifestano tramite sensazioni negative ma il tempo trascorso, il cambiamento e la musica che ne deriva sono il motivo per cui dai miei pensieri scaturisce sempre un sorriso.
 
Una produzione firmata anche da Angelo Epifani. Perché proprio lui?
Come ho già avuto modo di spiegare, Angelo mi ha presa sotto la sua ala, mi ha formata e ha creduto in me fin dall’inizio. Mi sento compresa appieno e lavorare insieme mi ha dato, e mi dà tuttora, più di quanto potessi immaginare. Non ci sono limiti artistici, è una sperimentazione continua e mi sento completamente al sicuro e in connessione con Angelo.
Ho piena fiducia in lui e nelle sue capacità e sono grata per averlo al mio fianco in qualsiasi momento. È il mio compagno di strada, stiamo vivendo nuove esperienze entusiasmanti e siamo pronti a lavorare su altri progetti. Non posso essere più contenta di vivere il mio sogno insieme a lui.
 
E della cover di SYML? Perché questo approdo? Te lo chiedo visto che, nelle trame del disco mi sarei atteso invece un riferimento “antico” e passato… invece trovo la contemporaneità...
Viaticum è un viaggio alla ricerca di linguaggi sempre nuovi, volto alla sperimentazione continua per cui, come tale, non può che presentare venature contemporanee. La cover di SYML, d’altra parte, ci ha permesso di spaziare con l’arrangiamento con sonorità “antiche” rese grazie all’utilizzo di vecchi strumenti come, ad esempio, il Wurlitzer. Questa modalità creativa ha dato vita ad un impasto di suoni ibridi che dal passato sono sfociati nel contemporaneo.
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