In questa intervista al duo delle Out Offline esploreremo il processo creativo dietro il singolo “Cicatrice allo specchio” e il messaggio profondo che si propone di trasmettere. Lasciatevi guidare attraverso un viaggio emotivo mentre scopriamo insieme come la musica può diventare un potente strumento di consapevolezza e cambiamento sociale.
Il progetto “Out Oflline” nasce nel 2019 dalla necessità di una ricerca stilistico-musicale basata sulla fusione di diversi generi. Abbiamo scelto questo nome perché Out Offline letteralmente significa “fuori dalla linea” quindi “fuori dal comune” ed in un panorama musicale come quello odierno, dove ognuno per emergere tende alla diversità, noi nella nostra semplicità sentiamo di essere fuori dagli schemi.
Ascoltiamo di tutto: dal jazz al pop, dal classico alla trap e prendiamo ispirazione da tutto ciò che è musica. Per fare qualche esempio da Miles Davis a Alicia Keys piuttosto che i Maneskin, da Chopin a Lazza.
Le nostre canzoni nascono generalmente in maniera spontanea; Zaira quotidianamente si siede al pianoforte e durante lo studio crea dei giri armonici che potrebbero essere efficaci per nuove composizioni ed io, Sonia, nel momento in cui li ascolto comincio a canticchiarci sopra delle melodie che creo sul momento finchè non trovo quella più adatta. E così tra una nota e l’altra scriviamo il testo e facciamo in modo che parole e musica siano una cosa sola ed esprimano un nostro modo di essere. Infatti, per i testi ci lasciamo ispirare dalle vicende di attualità che trasformiamo in creazioni musicali, mettendone in evidenza l’importanza che esse assumono nella quotidianità di ognuno di noi e la maniera in cui noi stesse le percepiamo.
“Cicatrice allo Specchio”, il nostro ultimo brano inedito, nasce con l’intento di spezzare la catena vittima-carnefice, consapevoli che chi perpetua la violenza è stato spesso vittima di essa. Il sound che caratterizza il brano è delicato e nostalgico e vuole tradurre in maniera efficace il viaggio attraverso la dolorosa immobilità della vittima e la profonda contraddizione che alberga e pervade il carnefice, entrambe riflesso di una stessa cicatrice.
La canzone è il risultato di una riflessione maturata in seguito ai sempre più frequenti episodi di violenza che aumentano annualmente in modo preoccupante. Si propone come un inno alla non-violenza, che mira a spronare le vittime a denunciare i propri carnefici, a ribellarsi, reagire e amarsi.
Noi crediamo che sia giunto il momento di fare rumore, di rompere questo silenzio assordante, perché nessuno deve essere costretto a nascondere cicatrici invisibili di abusi subiti.
La sfida più grande è stata trattare un argomento di questa rilevanza con parole semplici da comprendere ma che rendano efficacemente il nostro pensiero riguardo all’argomento. Ogni parola ed espressione si traduce in un’immagine ben precisa attraverso cui vogliamo trasmettere un messaggio di speranza e libertà, superando il muro di incomunicabilità che purtroppo caratterizza la nostra società.
Siamo e saremo sempre aperte a qualsiasi tipo di collaborazione purché musicalmente adattabile al nostro percorso artistico
Stiamo lavorando per definire sempre maggiormente la nostra direzione musicale; scriviamo nuovi inediti e spesso ne stravolgiamo anche altri che abbiamo scritto in passato, restituendoli in una veste nuova. A breve ci saranno diverse novità quindi seguiteci per scoprire verso dove continua a portarci la musica!