'Milano' di Mani: quando la musica diventa un abbraccio d'amore

redazione

"Milano" di Mani è una melodia che culla l'anima, trasportandoci in un viaggio emozionale attraverso le sfumature dell'amore. La canzone è un inno alla bellezza della vita condivisa, celebrando l'intimità di una relazione con raffinatezza e poesia. La scelta di rappresentare l'amore attraverso gesti semplici, ma intrisi di significato, aggiunge una profondità straordinaria alla narrazione. Milano diventa un elemento chiave nella trama, offrendo uno sfondo incantevole e cinematografico a questa storia d'amore. Mani ha creato un brano che si insinua nel cuore dell'ascoltatore, lasciando una traccia indelebile di romanticismo e dolcezza.

Come stai vivendo l’uscita del singolo?
Ogni volta che pubblico una canzone è come se fosse la prima. Avevo la necessita di condividerla, di dar vita ad una storia e di accantonare i sentimenti che essa racchiude. È una sensazione davvero liberatoria.

Racconta la genesi del nuovo brano: dal sound alla tematica.
“Milano” è un brano davvero semplice nella sua stesura. Ha un testo esplicito che rimanda a delle immagini visive precise. La città fa da sfondo ad una storia d’amore genuina, quasi ingenua. Un sentimentalismo universale, col quale chiunque ci si può riconoscere. Le parole sono accompagnate da un giro di quattro accordi di chitarra acustica, con delle leggere sovraincisioni di una elettrica che ovatta la scena.

Come ti sei avvicinato allo stile musicale a cui siamo abituati a sentirti? Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Cerco di essere coerente con gli arrangiamenti delle mie canzoni, dalla scelta dei suoni agli strumenti utilizzati. Presento sempre in modo onesto i testi che scrivo senza troppe sovrastrutture, anche a livello armonico. Credo che sia necessario per determinate cose che voglio raccontare in modo diretto in questo periodo, restando fedele al mio stile.
Oltre ai pilastri del cantautorato italiano, i miei artisti di riferimento sono Brunori Sas, Giorgio Poi e Damien Rice.

Quali sono le maggiori difficoltà che hai affrontato negli anni per emergere nell’ambito musicale?
Sono un cantautore indipendente di musica non commerciale, credo che questa sia la difficoltà principale. Nulla togliendo alle canzoni che ci fanno muovere il bacino, abbiamo bisogno anche di quello.

Il tuo sogno nel cassetto?
Ne ho davvero molti, non sono mai abbastanza. Il primo per importanza credo che sia anche il più scontato. Ovvero, fare della mia musica il mio lavoro e vivere di questo. Svegliarmi la mattina e fare la cosa che più mi rende felice in questo mondo.

Quali sono i prossimi obiettivi?
Il più imminente sarà laurearmi, successivamente finire il disco e suonare in giro durante l’estate.
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