"Cose Buone" dei Nubi Sparse: intervista

redazione
 

"Cose Buone" dei Nubi Sparse si presenta come un’esplorazione emotiva e musicale nel genere indie. Attraverso cinque brani, la band condivide le proprie lotte interne, dalla gestione delle critiche altrui al combattere con un costante senso di insoddisfazione. Queste tracce non sono solo musica, ma vere e proprie confessioni melodiche che rispecchiano le sfide e i sentimenti degli artisti. "Cose Buone" diventa così un ponte tra i membri del gruppo e il loro pubblico, offrendo un'esperienza di ascolto che è sia riflessiva che catartica, con un sound che cattura l'essenza del loro viaggio emotivo. 
 
Quando avete iniziato a lavorare su "Cose Buone", avevate un'idea chiara di come volevate che suonasse l'EP, o siete stati guidati principalmente dalle vostre emozioni e ispirazioni del momento?
Sinceramente questo ep racchiude proprio l’inizio della nostra sperimentazione come band, di conseguenza quando abbiamo cominciato a scrivere, non pensavamo neanche ad un possibile sviluppo in ep, né alla possibilità che ci fosse una continuazione. Nonostante ciò, durante la scrittura e il lavoro in sala prove, ci siamo resi conto che le canzoni che stavano uscendo mese dopo mese, avevano in comune uno stato d’animo di ansie, paure e preoccupazioni, ma anche di speranza nelle cose buone di tutti i giorni. E’ proprio da qui che abbiamo deciso di racchiudere questi cinque pezzi nell'ep “Cose Buone”. 
 
Come definireste il vostro sound e quali sono stati i vostri punti di riferimento musicali durante la creazione di "Cose Buone"?
Non ci siamo mai lasciati troppo influenzare dalla necessità di dare per forza un “titolo” al nostro sound. L’abbiamo fatto nostro quando ci siamo resi conto che c’era una continuità in ciò che scrivevamo e in certe scelte musicali. Ci lasciamo sempre la possibilità di sperimentare e pensiamo sia anche un po’ questa la nostra nota positiva, non ci sentiamo arrivati, ma, in base anche alle nostre influenze passate siamo riusciti a trovare un compromesso che potesse rendere appieno la nostra creatività.
 
Qual è il brano di "Cose Buone" che sentite più vicino a voi come band, e perché?
Esco” è il pezzo a cui siamo più affezionati, un po’ perché è il primo uscito e possiamo dire che è quello che abbiamo vissuto di più anche durante la realizzazione del videoclip, che era la nostra prima esperienza.
“Mai paura”, oltre a essere la preferita di tanti nostri amici, è una frase che, anche tra di noi, dobbiamo ricordarci un po’ troppo spesso.

 
Qual è il vostro ricordo più significativo legato alla creazione di "Cose Buone"?
Quando abbiamo capito che effettivamente ogni pezzo che avevamo scritto, poteva rientrare in un ep ed essere accomunato ad uno stesso titolo. Ci siamo resi conto di aver raggiunto quasi un dialogo tra i pezzi e questo per noi è stato fondamentale.
 
Infine, se poteste descrivere "Cose Buone" in tre parole, quali sarebbero?
Introspezione, vuoto, rincorsa. 
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