Vintage, psichedelia e libertà espressiva: il mondo di Androgynus in “L’eterno è solo un attimo”

redazione

Androgynus torna con L’eterno è solo un attimo, un album che fonde psichedelia e glam rock, consolidando il suo percorso artistico. Il nuovo lavoro rappresenta un momento di esplorazione sonora e creativa, caratterizzato da atmosfere evocative e scelte stilistiche ricercate.

Il progetto è stato supportato da riconoscimenti importanti, tra cui il finanziamento Per Chi Crea, che ha contribuito alla sua realizzazione. La cura dei dettagli emerge anche dalla scelta di strumenti vintage e amplificatori d’epoca, per ottenere un suono organico e avvolgente.

L’album si muove tra influenze degli anni ‘70 e una sensibilità contemporanea, esplorando temi introspettivi e suggestioni estetiche. L’approccio di Androgynus combina ricerca musicale e attenzione alla performance, creando un’esperienza coinvolgente per l’ascoltatore.

L’eterno è solo un attimo rappresenta un nuovo capitolo per l’artista, offrendo una narrazione sonora che invita alla riflessione e all’immersione totale.
 
Il tuo nuovo LP “L’eterno è solo un attimo” è stato pubblicato da poco. Cosa rappresenta questo progetto per te?
“L’eterno” per me corrisponde a un passo della mia vita artistica e personale, un passo incerto e difficilmente collocabile adesso, il futuro mi dirà di più!

Hai ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui il finanziamento ‘Per Chi Crea’ e diversi premi. Come questi successi hanno influenzato il tuo percorso?
Avere un finanziamento per fare musica è una grossa responsabilità, perché le idee iniziano a concretizzarsi, e lì si capisce chi gioca e chi fa sul serio.
I costi per costruire un progetto artistico possono essere notevoli, e se ne va via anche molto tempo, specialmente se ti ritrovi da solo a dover coordinare il tutto per ottenere il meglio dalla musica, dalla parte visiva, dalla comunicazione stampa, etc.
Non penso che i soldi siano indispensabili, almeno per la creazione artistica vera e propria, perchè molti dischi incredibili sono nati con pochissimi soldi, però in ogni caso per avere il tempo di dedicarsi ai vari aspetti di un progetto artistico ci vuole una stabilità economica, molta energia e molto tempo libero.
La SIAE sta dando un contributo enorme attraverso questi bandi, ma anche altre realtà lo fanno, ad esempio il concorso musicale “Rock Contest”. 
Queste realtà sono utili e necessarie allo sviluppo culturale di tutta la comunità.

Dal rock psichedelico al glam, il tuo stile abbraccia molte influenze. Da dove arrivano?
Il glam rock per me è eleganza e sensualità fatta genere, è libertà d’espressione che coinvolge la performance e di conseguenza il modo di porsi con il corpo oltre che con il suono, con le proprie scelte estetiche.
La psichedelia esplora un mondo sotterraneo e profondo che mi è sempre interessato, Battiato diceva che nel campo artistico il “breve” vince sul “lungo” e la “chiarezza” vince sull’”oscurità”, diciamo che la psichedelia in musica è una ricerca al confine tra questi due estremi.
Gli anni 70 secondo sono un picco creativo incredibile, un bacino di artisti e di esperienze che fanno ora da base a una buona parte di musica moderna, dopo c’è stato il clubbing, l’hip hop e abbiamo iniziato ad andare un po’ di sottrazione, negli anni 70 c’era ancora il caos creativo!

Nel tuo album hai utilizzato strumenti vintage e orchestrazioni. Come sei arrivato a questa scelta sonora?
Essenzialmente i miei gusti, amo i suoni impastati un po’ retrò perché danno un sapore molto organico al progetto!
Abbiamo usato un organo Farfisa Louvre che insieme ad altri strumenti elettronici più recenti è stato trattato attraverso amplificatori vintage come il Davoli e il Vox, per evitare la “freddezza” di un processamento del suono digitale.

Cosa vuoi che il pubblico porti con sé dopo aver ascoltato la tua musica?
Che colga il messaggio volutamente rarefatto delle mie canzoni:
“Righe di lacrime sul viso, e fra le lacrime un sorriso, per qualcosa che hai creduto vero” oppure “Legati qui stretti ai nostri guai, cosa ancora ci possiede? I miei sogni si infrangono per cedere allo spazio aperto”.
Lascio a voi l’interpretazione!

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