Con “Se finirà”, MaLaVoglia racconta la leggerezza dell’amore sincero e la voglia di riscoprire le emozioni semplici dopo un periodo difficile. Nata quasi per caso “sul divano di casa”, la canzone si trasforma in una ballad dal sapore anni ’80, prodotta da Andrea Massaroni con la collaborazione di Francesco Tripi e Luca Vittori. Un brano che segna una rinascita personale e musicale per l’artista, ora al lavoro sul suo secondo album con Roba Da Matti Dischi, e che invita a godere del presente come della più bella delle notizie.
Come stai vivendo l’uscita del singolo?
Ciao a tutti voi di Top Stage. Sto vivendo l’uscita del nuovo singolo in maniera molto serena, senza aspettative e godendomi ciò che una canzone scritta sul divano di casa mia, quasi per caso e dedicata all’amore nella sua forma più sincera può darmi.
Raccontaci la genesi del nuovo brano: dal sound alla tematica.
La genesi del brano è molto curiosa e casuale. Avevo appena finito una colazione dopo aver passato una notte bellissima con una ragazza di cui mi sono innamorato subito, una storia impossibile da vivere…pensavo. Proprio per questo ho iniziato a dirmi che forse l’amore esiste fino a prima dell’arrivo della paura di perderlo. E’ tutto lì, in quel carpe diem tanto ricercato ma che poi non sappiamo mai davvero prendere. Venivo da periodi difficili sentimentalmente, allontanavo le relazioni perché l’ultima apparteneva a quelle che chiamiamo “relazioni tossiche” e mi aveva letteralmente consumato. Avevo bisogno di tornare a vivere in maniera leggera la bellezza dell’amore, delle prime fasi…anche la sua quotidianità, come quella colazione che avevo davanti. E così mentre il tg del mattino passava in rassegna le varie notizie orrende dei nostri tempi, decisi di scrivermi da solo la notizia bella del telegiornale sulle note di un girettino di chitarra che avevo in testa da un po’. Ecco com’è nata se finirà. Sound semplice e testo leggero, una liberazione per me. Certo poi in studio da Andrea Massaroni è diventata una ballad in crescendo, di quelle che io amo e lui è stato bravissimo a renderla esattamente come la volevo… un po’ anni 80. Al basso Francesco Tripi ha messo la sua qualità e il mix e master di Luca Vittori ha fatto il resto.
Come ti sei avvicinato allo stile musicale a cui siamo abituati a sentirti? Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Io ascolto molta musica diversa e il mio mondo è inevitabilmente legato e vicino ai grandi cantautori della scuola italiana degli anni 60,70 ma mi piace mischiare i generi. Dal rock, alla elettronica, dal folk al punk, o sonorità più intime con protagonista soltanto uno strumento, non importa perché io scelgo la sonorità della canzone in base al mondo che lei stessa mi comunica quando la scrivo. Ciò che la rende mia è la mia anima, le mie parole. Ecco, qui si che cerco di farmi riconoscere.
Quali le maggiori difficoltà che hai affrontato negli anni per emergere nell'ambito musicale?
Non mi piace parlare di difficoltà…quello che sto facendo è un percorso e come tutti i percorsi che affronti ci sono momenti molto difficili, vero, ma fanno parte della vita e di ogni strada che scegliamo di seguire. La difficoltà più grande da affrontare sei sempre te stesso.
Trovare ogni giorno la voglia e la motivazione di portare avanti ciò in cui metti tutto te stesso senza avere indietro ciò che dai alla lunga può diventare frustrante, ma ho imparato a guardare il singolo passo, la persona che ti dice “uau, che belle le tue canzoni!” come il vero obiettivo. Se impariamo a vedere i piccoli passi, forse, saremo tutti un po’ più felici.
Il tuo sogno nel cassetto?
Vedere mio figlio essere fiero del suo papà e io sarò un papà felice se continuerò a fare musica. La musica, comunque, resta il mio motore. Ho spostato gli obiettivi.
Quali sono i prossimi obiettivi?
A proposito di obiettivi…sicuramente finire al più presto il mio secondo album che sto producendo insieme a Roba Da Matti Dischi. Ho bisogno di uscire con le mie canzoni nuove che raccontano il MaLaVoglia di adesso, chi sono e cosa voglio dire. Il MaLaVoglia di PUNTO è già molto lontano.

