Con Road House, Jessica Tozzato torna con un brano dal respiro cinematografico, nato da un’intuizione di Namida e subito diventato per lei un colpo di fulmine. Un pezzo che mescola tensione, libertà e atmosfere leggermente dark, come una fuga in auto dopo una discussione, quando la musica diventa il primo passo per rimettere ordine dentro di sé.
Cresciuta con i grandi del pop – da Michael Jackson a Britney Spears fino a Beyoncé – e ispirata dalle sonorità moderne di The Weeknd, Jessica ha costruito un'identità artistica personale, frutto di ricerca, tentativi e giorni “no” trasformati in crescita.
Oggi vive l’uscita del singolo con entusiasmo e leggerezza, desiderosa di continuare a sperimentare, divertirsi e trasformare emozioni vere in musica. Road House è solo l’inizio: nuovi brani sono già in arrivo.
Come stai vivendo l’uscita del singolo?
Mi sto divertendo tantissimo. È bellissimo vedere che molte persone si ritrovano in Road House e la vivono in modo positivo. Sentire questo riscontro mi fa capire che sto riuscendo davvero nel mio intento.
Raccontaci la genesi del nuovo brano: dal sound alla tematica.
Road House è nato grazie a Namida, un’artista pazzesca. La prima volta che ho ascoltato il brano è stato un vero colpo di fulmine: la melodia, il testo, l’atmosfera, tutto mi portava a immaginarmi dentro un film hollywoodiano. L’idea è proprio quella di una canzone che parte in radio mentre sei in fuga in auto dopo una litigata. Il sound ha sfumature leggermente dark, pensate per restituire tensione e drammaticità, ma poi si apre e lascia spazio a un senso di libertà, come quando inizi a rimettere ordine dentro di te.
Come ti sei avvicinata allo stile musicale con cui ti conosciamo? Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Sono cresciuta ascoltando i grandi del pop, quelli che hanno fatto la storia: Michael Jackson, Britney Spears, Beyoncé e naturalmente le Destiny’s Child. Negli ultimi anni mi sono avvicinata moltissimo anche a The Weeknd. Adoro la sua voce e ogni sua canzone. Il mio progetto artistico, infatti, si ispira proprio a lui, un pop moderno, con atmosfere più ricercate… o almeno, ci provo!
Quali sono state le maggiori difficoltà che hai affrontato negli anni per emergere nell'ambito musicale?
All’inizio non è semplice trovare la propria strada. Cresciamo, cambiamo, e con noi cambia anche ciò che vogliamo dire e come vogliamo dirlo. La vera difficoltà, per me, è stata capire la mia identità artistica. Ci sono tanti giorni “no” e pochi giorni “sì”. A volte lavori su un pezzo con un’idea chiarissima, sai esattamente cosa vuoi ottenere, ma non ci arrivi subito. Provi e riprovi, e sembra non funzionare mai. Poi, all’improvviso, accade qualcosa, trovi quel dettaglio che mancava e tutta la fatica acquista senso.
Il tuo sogno nel cassetto?
Continuare a divertirmi con la musica. Vorrei poter sperimentare senza pormi limiti, seguendo l’ispirazione e lasciando che ogni progetto mi sorprenda. Soprattutto, desidero che ciò che faccio continui a rendermi felice.
Quali sono i prossimi obiettivi?
Vorrei lavorare ancora di più sulle emozioni che tutti viviamo, riuscire a catturarle e trasformarle in musica e parole. Sto già lavorando ad altri brani e spero di farveli ascoltare prestissimo.

