Il suo sogno? "Riempire uno stadio sarebbe fantastico, ma anche meno mi
va bene." Con l'obiettivo di crescere artisticamente e confrontarsi con un
pubblico sempre più ampio, Lopez è pronto a fare il suo cammino nella musica.
Buona lettura
Come
stai vivendo l’uscita del singolo?
È una sensazione sicuramente nuova, sapere che qualcuno ti ascolta mentre tu neanche ne hai idea è qualcosa di molto strano dal momento che è il mio primo singolo. Però è anche una sensazione bellissima, e sapere di poter lanciare un messaggio alle persone mi rende molto fiero di tutto questo
percorso
È una sensazione sicuramente nuova, sapere che qualcuno ti ascolta mentre tu neanche ne hai idea è qualcosa di molto strano dal momento che è il mio primo singolo. Però è anche una sensazione bellissima, e sapere di poter lanciare un messaggio alle persone mi rende molto fiero di tutto questo
percorso
Raccontaci la genesi del nuovo brano: dal sound alla tematica.
Ho cominciato a scrivere il brano in modo piuttosto spontaneo, una cosa curiosa è che spesso parto dal titolo, come anche questa volta, tuttavia, l'ho affrontato con un'attenzione leggermente diversa rispetto a tanti altri pezzi nati casualmente, specialmente modo di trattare un tema piuttosto "pesante" in una forma che risultasse più piacevole e accessibile all'ascolto. La tematica, seppur possa sembrare scontato, nasce da quello che vedo tutti i giorni personalmente, tra amici e conoscenti, che purtroppo vivono e si muovono in relazioni molto tossiche e che, pur rendendosene conto, si rassegnano all’idea di agire. Il sound invece, così leggero e “fresco” nasce proprio dalla volontà di affrontare questa tematica con uno spirito più positivo possibile, mettendoci anche un pizzico di ironia.
Come ti sei avvicinato allo stile musicale a cui siamo abituati a sentirti? Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
È davvero difficile dire come io mi sia avvicinato a questo stile, dal momento che tutti i miei artisti di “riferimento” e che ascolto non sono proprio delle bandiere di questo stile in particolare, anzi.
Ho sempre ascoltato musica britannica, penso ad Ed Sheeran, Passenger, e simili, solo sporadicamente (e ultimamente) anche musica italiana; dunque, è uno stile che forse prende un po' da tutto quello che ascolto, anche senza rendermene conto…ma forse, dopotutto, è anche una cosa positiva.
Quali le maggiori difficoltà che hai affrontato negli anni per emergere nell’ambito musicale?
Emergere forse, ad oggi, è ancora un parolone, tuttavia, sicuramente le maggiori difficoltà sono state con me stesso, con la paura di mettermi in gioco, e di confrontarmi con un ambiente che infondo non conoscevo, e che forse ancora adesso conosco così poco. C’è anche da considerare che è un mondo molto dinamico, è difficile trovare la “chiave” per esprimere se stessi, e per trasmettere qualcosa agli altri, ed è forse questo l’aspetto più difficile, trovare la connessione con gli ascoltatori senza dimenticarsi di chi si è veramente.
Il tuo sogno nel cassetto?
Sono una persona semplice, riempire uno stadio sarebbe super gradito (ma anche meno).
Quali sono i prossimi obiettivi?
Migliorare sempre, creare sempre qualcosa di nuovo che possa farmi emozionare ogni volta che premo il tasto “play”, e anche trovare il modo e la forza di affacciarmi a sempre più persone e avere sempre più persone con cui confrontarmi, per crescere di sicuro, ma soprattutto perché amo farlo.