Biagio Andrea: “Ed ecco la libertà è il mio punto di svolta”

redazione

Con il nuovo singolo Ed ecco la libertà, disponibile su tutte le piattaforme digitali, Biagio Andrea inaugura un nuovo capitolo del suo percorso artistico. Un brano che unisce introspezione e suoni contemporanei, scritto come un atto di liberazione da ciò che non lo rappresentava più. Dopo anni di ricerca e crescita personale, l’artista romano firma una canzone che racconta rinascita, coerenza e voglia di autenticità.

Come stai vivendo l’uscita del singolo?
La sto vivendo come un respiro dopo aver trattenuto il fiato per troppo tempo. Ed ecco la libertà rappresenta un passaggio vero, personale e artistico. Non è solo una canzone, è un momento di chiarezza: ho messo dentro tutto quello che avevo bisogno di dire, senza filtri. Ogni ascolto che ricevo mi ricorda che questa volta ho fatto qualcosa di mio, senza cercare di piacere per forza.

Raccontaci la genesi del nuovo brano: dal sound alla tematica.
È nato in un periodo in cui sentivo di dover cambiare rotta. Avevo bisogno di liberarmi da un modo di fare musica che non mi rappresentava più. Ed ecco la libertà parla proprio di questo: del momento in cui smetti di adattarti agli altri e inizi a scegliere per te.
Musicalmente è un brano essenziale, con una produzione elettronica pulita che lascia spazio alla voce e al testo. Non ci sono troppi elementi: volevo che arrivasse il senso di verità, quella libertà che non è euforia ma consapevolezza.

Come ti sei avvicinato allo stile musicale che oggi ti rappresenta? Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Ci sono arrivato gradualmente, sperimentando e togliendo quello che non mi apparteneva. Dopo alcune esperienze di gruppo, ho capito che volevo un linguaggio più personale e attuale.
Ascolto molto cantautorato italiano, ma anche artisti che sanno unire introspezione e suoni moderni. Non ho un unico riferimento: mi ispirano quelli che riescono a essere autentici e contemporanei allo stesso tempo. Ed ecco la libertà è il primo passo verso un’identità più chiara, che sento finalmente mia.

Quali sono state le difficoltà più grandi nel tuo percorso musicale?
Trovare una direzione coerente. A volte investire tempo e risorse senza risultati immediati ti mette alla prova. Lavorare come infermiere, con i turni e la stanchezza, non aiuta: servono forza e organizzazione per non abbandonare la parte creativa.
Ma tutte queste difficoltà mi hanno formato. Ed ecco la libertà nasce anche da questo: dal bisogno di non farmi definire solo da ciò che faccio per vivere, ma da ciò che provo e scrivo.

Il tuo sogno nel cassetto?
Vivere di musica in modo stabile, ma senza perdere l’equilibrio con la mia vita reale. Vorrei che la musica diventasse il mio lavoro principale e che l’infermieristica restasse una scelta, non una necessità.
Il sogno è costruire un percorso credibile, dove ogni brano racconti un pezzo della mia storia. Ed ecco la libertà è solo l’inizio.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Far conoscere sempre di più Ed ecco la libertà, portarlo dal digitale al live e farlo suonare ovunque, anche per strada con la mia strumentazione da busking. Sto lavorando a nuovi brani e a una comunicazione più coerente con la mia identità artistica. Voglio crescere passo dopo passo, senza scorciatoie, e continuare a cercare quella libertà che dà il titolo al brano.
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